Il teatro di animazione come strumento di intervento
in ambito educativo, sociale e medico-sanitario
Per informazioni relative all’iscrizione al corso
Segreteria organizzativa
Elisabetta della Casa
Tel 347 4910867
email info@iburattinidellacommedia.it
Come sono strutturati i nostri corsi
Da diverso tempo si conosce e sperimenta l’utilità del teatro d’animazione nell’ambito educativo, terapeutico e sociale, esiste una consistente letteratura e varie esperienze svolte sul campo sono state documentate. Nei corsi di formazione che noi realizziamo l’obiettivo principale è quello di usare la “figura” come mezzo (quindi non come fine estetico/teatrale) che facilita l’espressione dei sentimenti e delle idee tanto in ambito di sofferenza quanto in situazioni dove vi è una difficoltà nella comunicazione o la necessità di crearne una.
Come ausilio nelle attività didattiche ed educative.
Corso: il burattino nell’educazione
Il burattino come strumento pedagogico e didattico è inserito nei programmi ministeriali italiani già dal 1955 e in seguito in quelli del 1985. Il corso si prefigge i seguenti obiettivi:
- Far conoscere a insegnanti ed educatori un linguaggio comunicativo particolarmente vincolato con l’infanzia
- Far conoscere ai partecipanti i fondamenti teorici del funzionamento del burattino come strumento didattico
- Insegnare tecniche di costruzione da usare nelle attività: la gommapiuma e il cartoncino
- Condividere ed assimilare una metodologia adatta a coniugare un lavoro teorico e pratico per attività di gruppo al fine di raggiungere obiettivi chiari e sostenibili
- Far simulare in gruppo attività didattiche sulla base dei concetti appresi
Metodologia
Il corso si compone di una parte teorica e di una pratica. Nella parte teorica verranno insegnati i precetti fondamentali che stanno alla base dell’utilizzo del teatro di animazione in ambito didattico, la storia, il contesto e la metodologia di lavoro. Durante il corso verrà fornito materiale didattico e una bibliografia. La parte pratica si compone di più momenti, uno nel quale costruire un burattino con la tecnica della gommapiuma e del cartoncino, uno nel quale imparare ad animarlo ed infine uno nel quale simulare un’intervento didattico dove progettazione, presentazione e valutazione saranno realizzati in attività di gruppo.
Rivolto a: Insegnanti, studenti, operatori culturali, educatori
Tempi: 15 ore divise in 5 incontri di 3 ore ciascuno
Corso: il burattino come strumento sociale
Da tempo il teatro di animazione è di ausilio in pratiche sociali: ospedali, carceri, centri sociali, minori a rischio di vulnerabilità. Ecco un corso nato per introdurre all’uso del burattino in questi ambiti.
Gli obiettivi del corso sono i seguenti:
- Offrire a lavoratori del campo sociale, psicologi, assistenti sociali, educatori e altre figure professionali uno strumento di comunicazione e lavoro utilizzando un codice di creatività.
- Riscoprire le possibilità di intervento che ci offre la scrittura per il teatro e la messa in scena con marionette e burattini nell’approccio a diverse situazioni e contesti di intervento. Facilitare un attitudine positiva , di sostegno e motivazione.
- Sviluppare differenti tecniche inventive, di arti plastiche di tecniche teatrali (creazione-drammatizzazione di un testo e tecnica di movimento del burattino ) per potenziare le capacità di cooperazione e creare un atteggiamento risoluto e ottimista verso i problemi relativi alle relazioni umane, tanto in ambito di inclusione come intergenerazionali.
- Conoscere come utilizzare le teorie e le tecniche acquisite in ambiti sociali concreti (ospedali, comunità, realtà con presenza di minori a rischio esclusione, persone con diversità funzionale, carceri, centri sociali, etc.).
- Simulare in classe interventi mirati da svolgere in gruppo.
Metodologia
Il corso si compone di una parte teorica ed una pratica. Nella parte teorica verranno insegnati i precetti fondamentali che stanno alla base dell’utilizzo del teatro di animazione in ambito sociale, intergenerazionale ed inclusivo. Durante il corso verrà fornito materiale didattico e una bibliografia. La parte pratica si compone di tre momenti, uno nel quale costruire un burattino con la tecnica della gommapiuma, uno nel quale imparare ad animarlo ed infine uno nel quale simulare un’intervento da presentare a gruppi.
Rivolto a: Insegnanti, operatori del mondo sociale e del volontariato
Tempi: 15 ore divise in 5 incontri di 3 ore ciascuno
Corso: il burattino come mezzo teatrale
In questo corso si insegneranno i concetti base del teatro dei burattini a guanto della Commedia dell’Arte. Si potrà imparare come scrivere pezzi teatrali per questo genere, come animare i manufatti e quali sono le leggi che consentono ad una testa di legno di essere protagonista dentro al teatrino . Si potranno infine conoscere alcuni trucchi del mestiere. Gli obiettivi del corso sono:
- Far conoscere le tecniche di animazione di un oggetto. Punto zero del movimento di un burattino-creazione del personaggio, movimento, interazione-
- Far imparare ai partecipanti come scrivere per il teatro dei burattini ovvero pensare attraverso immagini-dal canovaccio al testo-
- Insegnare le tecniche di animazione del burattino e i relativi esercizi preparatori- esercizi dentro al teatrino-
- Dar a conoscere come improvvisare attraverso la tecnica della Commedia dell’Arte- Breve spiegazione del concetto di generico e di maschera-
- Spiegare come usare la voce nell’interpretazione coi burattini
- Mettere in scena brevi piece teatrali
Metodologia
Attraverso un percorso che parte dall’oggetto e arriva al burattino si esplorerà la potenza simbolica e comunicativa del teatro d’animazione. Passo dopo passo comprenderemo meglio i segreti che stanno dietro al mestiere del burattinaio. Una traiettoria che va dal semplice al complesso attraverso esercizi e tecniche che sono tramandate da tempi immemorabili da maestro ad allievo dentro al teatrino dei burattini. Partecipare al corso vorrà dire immergersi in una lunga storia che Moreno Pigoni conosce profondamente e che è lieto di condividere.
Tempi: 15 ore divise in 5 incontri di 3 ore ciascuno
Rivolto a: Tutti coloro che sono interessati a imparare le tecniche del mestiere
Scheda didattica
I burattini classici discendono direttamente dalla secolare tradizione della Commedia dell’Arte, non solo, è grazie ad essi se la stessa Commedia non cadde nell’oblio durante la censura napoleonica che decretò la proibizione in pubblico delle maschere; una grande eredità culturale del nostro paese. Le tematiche affrontate dai nostri spettacoli sono spesso mutuate da fiabe popolari e da racconti trasmessi oralmente nella cultura popolare. Negli ultimi decenni questo teatro è divenuto ad uso specifico dei bambini e così la drammaturgia si è adattata alle esigenze dei più piccoli, modificando tanto il registro della recitazione, un tempo molto verbosa, quanto il ritmo delle azioni che è divenuto più agile e incalzante.
Le diverse lingue che si esprimevano attraverso le tante maschere regionali italiane ( tra le quali :Arlecchino, Pulcinella, il dottor Balanzone, Brighella, Colombina , Gianduja, Gioppino e poi ancora i nostri Sandrone e Fagiolino) sono diventate a poco a poco “colori” differenti della lingua italiana, a testimonianza delle nostre profonde e multiformi radici; maschere conosciute e apprezzate in tutto Europa.
TEMI TRATTATI E UTILIZZO DIDATTICO-PEDAGOGICO
I nostri spettacoli hanno quindi una struttura simile in tutto e per tutto a quella delle fiabe e come tali riportano temi e personaggi archetipici dove spesso l’eroe intraprende un viaggio nel quale deve superare delle prove per riportare la pace e l’armonia della situazione iniziale. Sovente vi sono animali fantastici e aiutanti magici che elargiscono oggetti fatati o Streghe che preparano filtri e pozioni. Si tratta tanto il tema dell’amore come lo scontro e la lotta; alle volte le piccole paure che i bambini vivono durante lo spettacolo possono servire per superare ed elaborare questo sentimento per poi sentirsi ancora più forti. Il linguaggio simbolico dei burattini ben si adatta alla necessità comunicative dei più piccoli assecondandoli nella fantasia. Oltre a ciò, questo tipo di teatro, favorisce l’espressione e la comunicazione, promuove la relazione, la presa di coscienza, o il rafforzamento, dell’identità. In nessun altro linguaggio espressivo ci rimanda con tanta immediatezza la voce dell’infanzia.
IL BURATTINO NEI PROGRAMMI SCOLASTICI
Il teatro dei burattini è presente nei programmi ministeriali italiani già dal 1955. Grazie al lavoro pionieristico realizzato dalla straordinaria burattinaia e intellettuale Maria Signorelli negli anni cinquanta del ‘900 , suo marito , il pedagogista Luigi Volpicelli contribuì affinché i burattini fossero menzionati nei “Programmi didattici ministeriali per la scuola primaria” nel 1955: “È anche consigliabile che l’alunno partecipi attivamente a spettacoli di burattini e assista a rappresentazioni teatrali opportunamente scelte.” E più oltre ” i fanciulli saranno incoraggiati a costruire rilievi e plastici (…) a modellare figure ed oggetti del presepio; a fabbricare e vestire marionette e burattini per il teatrino…”. Quando questi programmi furono abrogati e sostituiti da quelli del 1985, i burattini erano ancora menzionati: ” I linguaggi iconici devono servire a cogliere tutte le esperienze e gli elementi di natura percettiva, tattile, visiva, cinestetica, che in altre forme di comunicazione sarebbero destinati a perdere gran parte della loro identità. Un processo di integrazione attuato dall’interno può configurarsi in una molteplicità di rapporti interdisciplinari (…) il teatro dei burattini, in particolare , costituisce una delle migliori occasioni per rendere vivo e operante il principio della integrazione
PERCHÉ FUNZIONA IL BURATTINO
Quali sono quindi le modalità che rendono la marionetta un ottimo ausilio al momento di agire?
- Che la marionetta fungendo da oggetto transizionale ed essendo un mezzo proiettivo aiuta a liberare la comunicazione consentendo di “incolpare” la marionetta stessa per le cose fatte o dette. Ciò ci aiuta ad individuare traumi o vissuti interiori e allo stesso tempo favorisce l’eliminazione di blocchi e censure, dove il non verbale può divenire verbale.
- Il teatro di marionette dà luogo ad una rappresentazione simbolica della realtà, risultato di un fenomeno di trasposizione nelle forme e nell’interpretazione.
- Il burattino è allo stesso tempo “vero e non vero” ciò favorisce l’identificazione e lo sdoppiamento.
- Il teatro è un gioco e perciò coinvolge in maniera totale i partecipanti creando una relazione tra burattinaio e pubblico.
- Il burattino è una metafora visuale che possiede la libertà di muoversi e compiere gesti che l’uomo non può fare, questa libertà innesca una grande creatività. Nell’animare un oggetto noi non diamo movimento ma conferiamo “anima”. Quindi non creiamo una copia di, ma un nuovo soggetto.
- L’universo multidimensionale che si apre nel lavoro con la marionetta (pensare, parlare, cantare, ricreare emozioni, costruire e manipolare oggetti, strutturare sequenze) implica un gran numero di concetti imparati e messi in pratica.
- L’identificazione con i personaggi non è motivata per una particolare simpatia, ma al contrario è l’identificazione che genera simpatia.